Cari associati,
vi segnalo l’iniziativa presa da Terra Onlus, FLAI Cgil e altre associazioni che solleva un tema che tocca anche la nostra filiera. In una lettera indirizzata alle Ministre Bellanova, Catalfo e Lamorgese, e al Ministro Provenzano esprimono “profonda inquietudine e sentimenti di estrema preoccupazione per le migliaia di lavoratori stranieri che abitano nei tanti ghetti e accampamenti di fortuna sorti nel nostro Paese. Molti di loro sono impiegati nel settore agricolo, più che mai indispensabile per la sicurezza alimentare della cittadinanza e la tenuta collettiva. Come è noto, le condizioni dei braccianti che oggi raccolgono i prodotti destinati alle nostre tavole sono spesso inaccettabili: le baraccopoli in cui sono costretti a vivere sono luoghi insalubri e indecenti, agli antipodi del valore stesso dei diritti umani. Il rischio che il Covid-19 arrivi in quegli aggregati, tramutandoli in focolai della pandemia, è motivo di fondata apprensione.”
Dovremmo fare nostre queste preoccupazioni, rispetto al ruolo e alle capacità di intervento dell’OI, e valutare una collaborazione, nell’ambito delle attività di implementazione del Codice Etico che prevedono come primo pilastro la Sostenibilità etico-sociale e legalità nei rapporti di lavoro. Potremmo quindi essere anche noi interlocutori di queste istanza nell’ambito delle attività previste dal piano triennale per il caporalato, che le stesse organizzazioni menzionano come quadro di riferimento per gli interventi, anche in termini di risorse disponibili.
Ringraziando per l’attenzione e per la collaborazione, vi saluto cordialmente.
Il Presidente
Guglielmo Vaccaro