Uno studio di ENEA e Università della Tuscia (coordinatore) ha permesso di evidenziare un elevato contenuto di molecole benefiche nel prodotto di scarto della lavorazione del pomodoro. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Food Chemistry e mettono a confronto, per la prima volta, le diverse proprietà nutrizionali e funzionali delle sanse del pomodoro, ovvero buccia e semi (che equivalgono al 20% del peso), ottenute dalle due varietà San Marzano e Sun Black – quest’ultima dalla caratteristica pigmentazione viola – e dalla variante Colorless fruit epidermis con la buccia trasparente.
“Abbiamo dimostrato che da questi prodotti di scarto è possibile ottenere una polvere di pomodoro nutrizionalmente comparabile a quelle in commercio, ma con un elevato contenuto di molecole bioattive antiossidanti, come flavonoidi e antociani, note per l’efficacia nel prevenire l’insorgenza di gravi malattie e l’invecchiamento precoce”, spiega Maria Sulli del laboratorio ENEA Biotecnologie Green e coautrice dello studio insieme al collega Gianfranco Diretto e a Barbara Farinon, Martina Felli, Daniele V. Savatin, Andrea Mazzucato, Nicolò Merendino e Lara Costantini dell’Università della Tuscia (Viterbo).
Fonte: Comunicati e news ENEA